per una notte c’è, chi invece la prende a botte', Mia Martini
di Mario Orlando
Jakub Schikaneder, Omicidio in casa (1890) (Foto da wikipedia.org) |
Perché tutto ciò? Potremmo dare diverse spiegazione. La prima è il fatto che per millenni l’uomo è stato sempre considerato superiore alla donna. In secondo luogo, essendo fisicamente più debole rispetto al compagno, è facile incuterle timore ed 'assoggettarla' alla sua volontà ed ai suoi desideri. Sembra assurdo che nel mondo ci siano donne sottomesse dai propri compagni, ogni giorno esse subiscono violenze non solo fisiche, ma anche verbali, che, spesso, sono peggiori di uno schiaffo. Eppure ci sono e sono loro stesse a non denunciare, a sperare che un giorno la situazione possa cambiare in meglio e che l’uomo si penta e la smetta di rendere la loro vita un inferno. Nella maggior parte dei casi questo non succede e la speranza di un miglioramento si trasforma nell’attesa della morte.
Cosa bisogna fare per evitare tutto ciò? Innanzitutto, è necessario che le donne si rendano conto che chi alza le mani, chi insulta, chi offende, non ama, anche se dopo si dimostra pentito, pronuncia parole dolci e, magari, si presenta con un mazzo di fiori o un regalo. Bisogna avere il coraggio di parlare, di farsi aiutare e denunciare.
La vita è troppo preziosa e breve per trascorrerla accanto a qualcuno che non apprezza e che lede la dignità e la personalità della propria compagna o sposa.
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