TESORI DI SICILIA






sabato 7 settembre 2019

Tesori di Sicilia: Petralia Sottana

dalla Redazione

Petralia Sottana, veduta dal campanile della chiesa Madre 


venerdì 24 maggio 2019


Tesori di Sicilia: Petralia Soprana

Petralia Soprana è stato proclamato il Borgo più bello d’Italia nell’edizione 2018/2019 dalla trasmissione di Raitre Kilimangiaro. Questa città ha origini antichissime ed è stata abitata da tantissime civiltà di epoche diverse, ecco la sua storia

di Dario Cerami 

Petralia Soprana - (foto da wikipedia.org)
Petralia Soprana fu una città fortificata dai Sicani, popolo le cui origini restano tutt’ora un mistero. Quello che è certo è che venne poi abitata dai Siculi, i quali giunsero in Sicilia e denominarono la città con il nome di “Petra”. Alcuni storici ritengono che Petralia Soprana sia stata occupata dai Fenici, ma la cosa appare poco probabile in quanto essendo abili navigatori e commercianti fondarono città essenzialmente marittime e non si inoltrarono mai nell’entroterra. Altri studiosi ritengono invece che Petra sia sorta all’epoca della colonizzazione greca. Il borgo delle Madonie ebbe con le colonie greche di Sicilia rapporti commerciali, in modo particolare con la vicina colonia greca di Himera. Sotto quella civiltà Petra coniò infatti monete proprie. Di queste ne sono state trovate molti esemplari tra cui una in bronzo che si conserva nel museo nazionale di Palermo. 
Le prime notizie certe risalgono all’epoca della prima Guerra Punica, quando i “Petrini” si schierarono a favore dei Romani. Per tale ragione Petra fu tenuta in grande considerazione. Ma Caio Cornelio Verre, governatore romano, commise ruberie e ingiustizie in tutte le città dell’isola. Petralia lo ospitò per qualche tempo nel castello sugli avanzi del quale sorge la chiesa di Santa Maria Loreto. Il popolo per difendersi dalle ingiustizie e dalle ruberie commesse da Verre chiamò Cicerone. Quest'ultimo, tornato in Sicilia per conoscere meglio i fatti e le accuse rivolte a Verre, scrisse le cosiddette “Verrine” e riuscì a farlo condannare. In occasione della sua venuta in Sicilia egli visitò anche Petra alloggiando nel castello di Loreto.
Durante le fasi che precedettero la caduta dell’Impero romano d’Occidente, la Sicilia provò i traumi delle invasioni barbariche essendo stata per circa mezzo secolo percorsa e devastata da orde di Vandali. In seguito venne conquistata dagli ostrogoti e successivamente dai bizantini. Nell’827 a Petralia Soprana arrivarono i Saraceni i quali la ribattezzarono Batraliah (Pietra Alta) e la trasformarono in un centro militare importantissimo. Successivamente gli abitanti di Batraliah, allarmati dall’imminente arrivo dei normanni, riuniti nella fortezza, tennero consiglio sul modo di regolarsi e deliberarono di accogliere benignamente Ruggero cedendogli la fortezza e prestandogli ubbidienza.
Nel 1066 il Re normanno dotò Petra Heliae di torri e bastioni, rafforzò il castello del Loreto e vi edificò un altro castello a nord, fece inoltre costruire un acquedotto che dal Monte Savochella raggiungeva l’abitato. Ruggero, nei pressi del piano della Battaglia, vinse e sbaragliò con 1.000 cavalieri ben 20.000 Saraceni, in ringraziamento di tale vittoria edificò una chiesa a Petra Heliae nominandola S. Teodoro. A Petralia Soprana sorse anche un convento dei Carmelitani scalzi ritenuto uno dei più importanti della Sicilia, oggi sede del Comune.
Ruggero rafforzò la cinta muraria di Petra Heliae, di tale cinta resiste oggi solo una porta ad arco detta Porta Serij, forse perché da essa passavano i messaggeri spediti nel campo nemico in tempo di guerra. Il condottiero normanno morì nell’anno 1101 e Petralia Soprana passò al nipote Serlone. Col passaggio della Sicilia agli Svevi iniziò l’epoca feudale con la dominazione baronale. Nel 1200, al tempo dell’imperatore Federico II, Petralia venne governata da Gilberto e in seguito assegnata ad Enrico Ventimiglia per il valore mostrato nella guerra contro Carlo d’Angiò. Ad Enrico Ventimiglia successero i figli Alduino e Francesco. Nel 1396 passò alla Contea di Collesano e, successivamente, nel 1600 ai Cardona, poi ai Moncada, ai Borgia Alvarez de Toledo e ai duchi di Ferrandina Alvarez. Nel Luglio del 1943, il borgo subì un pesante cannoneggiamento da parte dell’artiglieria anglo-americana poiché intorno al paese vi erano alcune postazioni tedesche che tentavano di fermare l’avanzata degli Alleati. Durante la Seconda guerra mondiale gli abitanti di PetraliaSoprana ritornarono a rifugiarsi nelle caverne naturali e in quelle scavate nella roccia. 
Con i Decreti Gullo del 1944 anche a Petralia iniziarono le occupazione delle terre, ma la reazione dei latifondisti fu feroce. Tanti contadini e sindacalisti furono uccisi dai sicari dei padroni delle terre, a Petralia Soprana fu assassinato Epifanio Li Puma promotore dell'associazione 'Madre terra'. Oggi il Borgo vive ancora di agricoltura ed allevamento, ma si sta sviluppando anche il settore turistico. Petralia si trova al centro del Parco delle Madonie, dove è possibile visitare luoghi incontaminati della natura e d'inverno raggiungere le piste da sci di Piano Battaglia. Il Borgo dei borghi è un luogo di cultura, dove è possibile gustare i piatti della tradizione culinaria siciliana e da dove si possono ammirare i colori cangianti che assume la terra con il passare delle stagioni e che si possono vedere in ogni direzione solo dal 'Balcone delle Madonie': Petralia Soprana. 

Fonte wikipedia.org
















Petralia Sottana capitale dell'acqua


Una delle caratteristiche di Petralia Sottana è sicuramente l'abbondante presenza d'acqua. Ecco un breve video dove si possono ammirare tutte le fontane del paese madonita inserite in contesti artistici e paesaggistici di rara bellezza.

dalla Redazione


Riprese e montaggio a cura dei volontari del Servizio Civile 2018 impegnati nel progetto viaggio tra storia, cultura e memoria. 
Ufficio turistico di Petralia Sottana - www.petraliavisit.it

sabato 2 marzo 2019


Petralia Soprana, 'Borgo dei borghi' 2018

Petralia Soprana è 'il borgo dei borghi' 2018, ed è la quarta volta su sei edizioni della trasmissione di Raitre, 'Kilimangiaro', che un paese siciliano risulta vincitore

di Gregorio Taravella
La proclammazione del borgo vincitore nel 2018






Il paese di Petralia Soprana, in provincia di Palermo, è stato proclamato, nella trasmissione televisiva 'Kilimangiaro' in onda su Rai 3, miglior borgo d’Italia del 2018. Il programma iniziato il tre novembre scorso con la presentazione di 20 borghi si è concluso il ventiquattro. La serata finale ha previsto la partecipazione di alcuni tra i più bei paesi d’Italia, uno per ogni regione, tra cui, appunto, Petralia Soprana. La classifica  è stata elaborata unendo il televoto e le preferenze espresse dalla giuria di esperti.
All’annuncio della vittoria gli abitanti del piccolo centro madonita sono scesi in piazza per festeggiare, cantando, ballando e brindando, accompagnati dalla banda musicale che, nonostante il freddo e la poggia, ha suonato fino a notte fonda.
Il sindaco di Petralia Soprana, Pietro Macaluso, si è espresso poco dopo ringraziando tutti i concittadini per l'impegno e la collaborazione. Ecco cosa ha dichiarato: 'Abbiamo raggiunto un obiettivo importante non solo per Petralia Soprana, ma per tutto il territorio madonita, l'ultimo impatto che ha suscitato il paese portandoci alla vittoria certifica la bellezza del nostro territorio e di tutta la Sicilia. I nostri borghi sono dei veri e propri scrigni che contengono belelzze artistiche, paesaggistiche ed enogastronomiche'. E rivolgendosi ai suoi compaesani ha detto: 'Augurimoci di sfruttare al meglio questa opportunità data al paese, nella speranza che essa continui nel tempo'.
E' la quarta volta su sei edizioni della trasmissione che un paese siciliano vince il titolo di 'Borgo dei borghi'. Nel 2014, cioè nella prima edizione del programma, a vincere fu un altro borgo delle Madonie, Gangi, nel 2015 Montalbano Elicona che si trova nei Nebrodi e nel 2016 un paese in provincia di Agrigento, Sambuca di Sicilia.
Possiamo affermare che non è una coincidenza il riconoscimento dei  borghi dell'isola, i nostri territori sono tra i più belli d’Italia e non è un caso che la Sicilia sia la regione con il maggior numero di patrimoni dell'umanità riconosciuti dell’Unesco. Chi vive in questi luoghi gode della bellezza dei paesaggi, della ricchezza culturale, storica ed enogastronomica frutto di secoli di storia e del sacrificio di chi ha vissuto in questa terra di contadini e pastori.
Numerosi sono i luoghi da visitare come il Parco delle Madonie,  Piano Battaglia (centro sciistico), le antiche Chiese risalenti a varie epoche storiche ed ai prodotti tipici come lo sfoglio o i fagioli 'a badda', ect. tutte particolarità che rendono uniche le nostre valli.
Dobbiamo preservare questo ambiente e noi madoniti dobbiamo imparare a rispettare, preservare e custodire le 'bellezze' del nostro territorio, che fin troppe volte è stato rovinato da chi lo ha dato per scontato.

giovedì 7 febbraio 2019


Tesori di Sicilia: Piano Battaglia

dalla Redazione

Piano Battaglia (Pa), Monte Mufara - Foto di Diego Geraci

Piano Battaglia (Pa), Monte Mufara - Foto di Diego Geraci

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