martedì 21 maggio 2019

Steve Jobs, il visionario che rivoluzionò il mondo

Il vostro tempo è limitato. Non fatevi intrappolare dai dogmi che significano vivere con delle regole inventate da qualcun altro. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui copra il vostro cuore e il vostro intuito. Loro sanno già chi siete e cosa volete diventare. Stay hungry. Stay foolish’, Steve Jobs

di Rachele Mirante


Steve Jobs - (foto da foreverwebnews.it)
Steve Paul Jobs nasce il 24 febbraio del 1955 a Green Bay, California, da due giovani studenti universitari, i quali, decisero di darlo in adozione quando era ancora in fasce. Il padre di Steve, Jandali, era un principe arabo e, nonostante avesse una relazione con Joanna, madre di suo figlio, dovette ben presto lasciarla a causa di una decisione dei suoi genitori, i quali pretendevano che si sposasse con una giovane indiana. Quando maturarono tale scelta Joanna, che allora era ancora una studentessa universitaria, ebbe una sola pretesa prima di cedere il proprio bambino a un’altra famiglia ovvero quello che Steve fosse adottato da una coppia di laureati e quando scoprì che la futura madre adottiva non aveva finito il college e il marito neppure il liceo ella si rifiutò immediatamente di firmare le carte. Ma poi accettò in seguito quando le venne però garantito che avrebbero fatto di tutto affinché avesse potuto frequentare l’università.
Nel 1972 Steve si iscrisse a una tra le facoltà più prestigiose dell’Oregon, il Reed College. Ben presto capì però che la vita universitaria non era poi così facile da affrontare economicamente e, inoltre, si accorse che molti dei corsi che frequentava non erano poi così interessanti. Ponderò e prese in seguito la decisione si ritirarsi dai suoi studi per iniziare a frequentare così solo i corsi che effettivamente potevano interessargli quali design, informatica, calligrafia (durante il quale approfondi scrittura, lettere e caratteri), affidandosi solo alla sua curiosità e la sua intuizione.
Per risparmiare del denaro, inoltre, lasciò la camera del dormitorio facendosi ospitare da dei compagni; cominciò anche a raccogliere le bottiglie di Coca-Cola vuote, per restituirle ai rivenditori avendo in cambio 5 centesimi di deposito per comprarsi da mangiare; arrivò addirittura a percorrere circa 10 Km a piedi, per raggiungere il tempio Hare Krisnha dove la domenica si mangiava gratis. Durante questo periodo iniziò a seguire delle strambe diete (come quella che prevedeva un’alimentazione di solo mele) o a digiunare completamente per settimane.
Cominciò a lavorare per un suo amico come programmatore di videogames fino al raggiungimento di una bella somma di denaro che gli permise di intraprendere un viaggio verso l’India. Al suo ritorno, nel 1974, insieme al suo ex compagno di liceo, Steve Wazniak, fondò la “Apple computer”, società del tutto artigianale.
La via della fama non è sempre facile da percorrere. Nel 1983 Wazniak ebbe un incidente che gli cambiò per sempre la vita, al punto da lasciare la Apple per vivere in un “modo migliore”. Allora Jobs decise di affiancarsi al fondatore della Pepsi. Ciò coincise con la produzione dell’Apple III e con il suo conseguente insuccesso nel 1985 e per tale motivo Steve venne estromesso dal consiglio di amministrazione. Una cosa un po' sarcastica, venne licenziato praticamente dalla sua società.
Jobs, allora, fondò una nuova compagnia la “NeXT computer”. Più in là la Apple ebbe bisogno di rinnovarsi e contattò Jobs che propose il NeXTSTEP, ma in cambio la sua ex società doveva acquistare la NeXT, in grave crisi. Durante questo periodo continuò con la produzione di tanti nuovi prodotti. Creò, inoltre, una piattaforma musicale da associare alla Apple: l’iTunes, una piattaforma virtuale che ha rivoluzionato il mercato musicale. Nel 2004 Steve venne colpito da una forma rara, ma curabile, di tumore maligno al pancreas dal quale si riprese, ma che si ripresentò verso il 2009, portandolo alla morte nel 2011, aveva solo 56 anni. Morì così uno degli uomini più visionari del secolo scorso, un genio che ha rivoluzionato il mondo.
Durante la cerimonia di laurea di alcuni ragazzi dell’università di Oxford, Steve Jobs fece un discorso molto bello e toccante nel quale rivelò che nel corso della sua vita, quando ad esempio lasciò il college, non sapeva se stava facendo la scelta giusta o sbagliata, ma ciò divenne molto più chiaro dieci anni dopo, quando poté guardare all’indietro. Capì che le azioni che svolgiamo sono solo dei puntini, apparentemente senza significato, che non è possibile unire tra di loro guardando al futuro; e così bisogna avere fiducia che in qualche modo, nel futuro, i puntini potranno unirsi creando un meraviglioso disegno.


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