sabato 23 febbraio 2019

Badminton, vince la squadra femminile del 'P. Domina'

Grande soddisfazione ha espresso il prof. Vittorio Macaluso docente di Scienze Motorie del 'P. Domina' di Petralia Sottana per la qualificazione alla fase regionale della squadra femminile di Badminton
di Noemi Tumminello
Le atlete della squadra di Badminton del 'P. Domina'
La squadra femminile di Badminton dell'istituto d'Istruzione Superiore ‘P. Domina’ di Petralia Sottana ha vinto la fase provinciale del campionato studentesco. Le atlete, oltre ad aver ricevuto il plauso dei docenti della loro scuola e di quanti hanno assistito alla gara, sono state premiate con la consegna della coppa per la prima classificata e con una medaglia per ciascun componente della squadra.
La manifestazione si è svolta il 15 febbraio scorso nella palestra del Liceo scientifico sportivo di Bagheria. Le ragazze sono state accompagnate dal professore Vittorio Macaluso, che ha dichiarato: 'E' una bella soddisfazione, soprattutto per le ragazze. Finalmente, dopo anni di partecipazione, raggiungiamo l'obiettivo di accedere alla fase regionale che si svolgerà a Caltanissetta nel mese di maggio'. 
Le atlete con il prof. Vittorio Macaluso, la Dirigente
del Liceo di Bagheria e Bartolo Calì presidente della F.I.Ba
Un esponente della squadra parlando a nome delle compagne ha detto: ‘E’ stata un’esperienza divertente, un momento di aggregazione e conoscenza, ma soprattutto ci ha insegnato ad avere rispetto reciproco fra le avversarie’. Ed ancora:Grazie al nostro impegno abbiamo ottenuto questi risultati'.  Un'altra atleta ha dichiarato: 'E' stata un'esperienza molto bella ed emozionante, mi ha insegnato i valori dello sport e del gioco di squadra, è stata anche un'opportunità per conoscere nuove persone e fare nuove amicizie, anche se abbiamo vinto, penso che la cosa più importante sia stata partecipare'. Ora la squadra del 'P. Domina' si prepara a rappresentare, nella fase regionale, la provincia di Palermo,  l'obiettivo è ambizioso: accedere alla finale nazionale.

venerdì 15 febbraio 2019

Femminicidio: una violenza che va al di fuori di ogni mente umana

Solo un piccolo uomo usa la violenza sulle donne per sentirsi grande’, anonimo

di Aurora Taranto

dalla Redazione
Nel 1999 le Nazioni Unite hanno istituito il 25 novembre come la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Il femminicidio è un atto compiuto dall’uomo sulla donna solo ‘perché è donna. Da un recente sondaggio è emerso che in tutta l’Unione Europea il 53% delle donne  evita determinati luoghi o situazioni per paura di essere aggredita. Il fatto più sconcertante è che nella maggior parte dei casi a commettere le violenze sono i partner o gli ex compagni. 
Oggi la domanda che dobbiamo porci è: perché? Immediatamente, quando arrivano queste notizie, cerchiamo di dare una spiegazione all’accaduto, cerchiamo di convincerci che l’uomo in quell’istante è colmo d’ira o che ha paura di perdere la sua compagna, ma non è così. Non esistono spiegazioni logiche. Non esiste la risposta sul perché questo 'ominicchio' uccide la donna amata e madre dei propri figli. Non esiste. Molte donne non riescono a denunciare, sperano che la situazione un giorno possa cambiare in meglio. Nessuna di esse pensa che il proprio partner possa farle del male, ma non è così, se è già capitato una volta capiterà ancora, fino a concludersi, in alcuni casi, con la morte. 
L’articolo 2 della Costituzione Italiana afferma: La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale’. Per questo le donne vanno tutelate e rispettate, si devono sentire protette dalla legge. Esistono, infatti, molte associazioni contro il femminicidio e centri di accoglienza per le donne maltrattate.
Bisogna avere il coraggio di parlare, di farsi aiutare e denunciare: la vita è troppo preziosa per trascorrerla accanto a qualcuno che non apprezza e che ferisce la dignità umana, sopprimendola.


mercoledì 13 febbraio 2019

Cyberbullismo, la prepotenza invisibile

Il bullismo e il cyberbullismo: fenomeni tipici della società di oggi. Osserviamo le conseguenze

di Vincenzo Sausa 

dalla Redazione
Il bullismo è un fenomeno molto diffuso nelle scuole. Esso consiste in atti di cattiveria pura, dalla violenza vera e propria, a soprusi di ogni tipo, soprattutto nei confronti di chi non sa e non può difendersi.
Tutto inizia, di solito, quando alcuni ragazzi particolarmente aggressivi prendono di mira i loro coetanei più deboli. Gli atti di violenza provocano ferite profondissime, difficili da rimarginare in chi le subisce.
La rete oggi ha complicato tale fenomeno consentendo la nascita del cosiddetto cyberbullismo. Quest'ultimo si verifica quando l’attacco verso il coetaneo avviene utilizzando i social, come Facebook e Instagram.
E’ un problema molto pericoloso perché i bulli,  camuffando la loro identità, possono arrecare un forte danno all’oppresso. Questi ragazzi, che si nascondono dietro il PC, sono spesso vittime di famiglie assenti, sono prigionieri della propria ignoranza e cercano di sfogarsi contro i più deboli.
L'unico metodo per difendersi è denunciare tutto alle persone che possono tutelarci: genitori, professori ed autorità di pubblica sicurezza.

giovedì 7 febbraio 2019

Tesori di Sicilia: Piano Battaglia

dalla Redazione

Piano Battaglia (Pa), Monte Mufara - Foto di Diego Geraci

Piano Battaglia (Pa), Monte Mufara - Foto di Diego Geraci

venerdì 1 febbraio 2019

Femminicidio: perché tutto ciò? Cosa bisogna fare per evitarlo

'Donna come l’acqua di mare, chi si bagna vuole anche il sole, chi la vuole
per una notte c’è, chi invece la prende a botte'
, Mia Martini


di Mario Orlando

Jakub SchikanederOmicidio in casa (1890)
(Foto da wikipedia.org)
Per secoli le violenze di genere sono state giustificate e nascoste. Nel Medioevo, una donna non poteva litigare con il marito che subito veniva condannata o accusata di stregoneria solo perché osava dire ciò che pensava; senza dimenticare, poi, i soprusi e le sopraffazioni subite da migliaia di mogli e figlie, condannate al silenzio per mantenere il buon nome della famiglia.
Perché tutto ciò? Potremmo dare diverse spiegazione. La prima è il fatto che per millenni l’uomo è stato sempre considerato superiore alla donna. In secondo luogo, essendo fisicamente più debole rispetto al compagno, è facile incuterle timore ed 'assoggettarla' alla sua volontà ed ai suoi desideri. Sembra assurdo che nel mondo ci siano donne sottomesse dai propri compagni, ogni giorno esse subiscono violenze non solo fisiche, ma anche verbali, che, spesso, sono peggiori di uno schiaffo. Eppure ci sono e sono loro stesse a non denunciare, a sperare che un giorno la situazione possa cambiare in meglio e che l’uomo si penta e la smetta di rendere la loro vita un inferno. Nella maggior parte dei casi questo non succede e la speranza di un miglioramento si trasforma nell’attesa della morte.
Cosa bisogna fare per evitare tutto ciò? Innanzitutto, è necessario che le donne si rendano conto che chi alza le mani, chi insulta, chi offende, non ama, anche se dopo si dimostra pentito, pronuncia parole dolci e, magari, si presenta con un mazzo di fiori o un regalo. Bisogna avere il coraggio di parlare, di farsi aiutare e denunciare.
La vita è troppo preziosa e breve per trascorrerla accanto a qualcuno che non apprezza e che lede la dignità e la personalità della propria compagna o sposa.